The Danish Girl
Nella Copenaghen degli anni venti, la pittrice Greta è sposata con Einar, un suo vecchio mestro universitario, anch'egli pittore.
Un giorno Greta chiede a Einar di posare per lei al posto di Anna, una ballerina impegnata nelle prove di uno spettacolo. Nel mettere le calze e il vestito di Anna, però, Einar si sente diverso, come se quella sensazione gli piacesse. Decide così, in comune accordo con sua moglie, di assumere l’alter ego di Lily.
Gradualmente Einar comincia a prendere coscienza del fatto di essersi sempre riconosciuto nel sesso opposto, nonostante abbia sempre tentato di nasconderlo a se stesso e alla società; comincia perciò a lasciarsi sempre più spesso dietro i panni maschili per essere Lili. Ciò ha ovviamente ripercussioni sul matrimonio con Greta, che comincia a percepire suo marito molto distante da sé; tuttavia non abbandona mai il suo fianco, e comincia a dipingere dei ritratti usando Lili come modella.
Einar, combattuto tra la lotta per la sua identità e le implicazioni morali che ciò comporta, consulta un medico che lo sottopone a un doloroso intervento di castrazione chimica; ciò non fa che incrementare il suo desiderio di essere Lili. In un estremo tentativo di aiutarlo, Greta ricontatta Hans, un impresario d'arte di cui in passato Einar era stato innamorato. Lui gli si presenta nei panni di Lili, ma si accorge di non essere ricambiato.
Man mano che il desiderio di Einar si fa sempre più forte, i due consultano diversi medici, ma nessuno sembra considerare l'uomo più che un pervertito e in taluni casi schizofrenico. La loro ultima speranza risiede nel dottor Bolk, che da tempo studia e progetta un intervento di riassegnazione sessuale: quando spiega a Einar di cosa si tratta, l'uomo decide di offrirsi come cavia nonostante si tratti di una procedura sperimentale, mai osata prima e potenzialmente molto pericolosa.
Un giorno Greta chiede a Einar di posare per lei al posto di Anna, una ballerina impegnata nelle prove di uno spettacolo. Nel mettere le calze e il vestito di Anna, però, Einar si sente diverso, come se quella sensazione gli piacesse. Decide così, in comune accordo con sua moglie, di assumere l’alter ego di Lily.
Gradualmente Einar comincia a prendere coscienza del fatto di essersi sempre riconosciuto nel sesso opposto, nonostante abbia sempre tentato di nasconderlo a se stesso e alla società; comincia perciò a lasciarsi sempre più spesso dietro i panni maschili per essere Lili. Ciò ha ovviamente ripercussioni sul matrimonio con Greta, che comincia a percepire suo marito molto distante da sé; tuttavia non abbandona mai il suo fianco, e comincia a dipingere dei ritratti usando Lili come modella.
Einar, combattuto tra la lotta per la sua identità e le implicazioni morali che ciò comporta, consulta un medico che lo sottopone a un doloroso intervento di castrazione chimica; ciò non fa che incrementare il suo desiderio di essere Lili. In un estremo tentativo di aiutarlo, Greta ricontatta Hans, un impresario d'arte di cui in passato Einar era stato innamorato. Lui gli si presenta nei panni di Lili, ma si accorge di non essere ricambiato.
Man mano che il desiderio di Einar si fa sempre più forte, i due consultano diversi medici, ma nessuno sembra considerare l'uomo più che un pervertito e in taluni casi schizofrenico. La loro ultima speranza risiede nel dottor Bolk, che da tempo studia e progetta un intervento di riassegnazione sessuale: quando spiega a Einar di cosa si tratta, l'uomo decide di offrirsi come cavia nonostante si tratti di una procedura sperimentale, mai osata prima e potenzialmente molto pericolosa.
David Ebershoff nasce a Pasadena nel 1968. È uno scrittore statunitense e ha insegnato presso l' università di New York e l'università di Princeton. Attualmente insegna letteratura alla Columbia University. Tra le sue opere ricordiamo “The rose city” (2002), “Pasadena” (2003) e “The Danish girl”, tratto dal diario di Lily Elbe “Man into woman”.